Mostra “Volti nei Lager” dal 24 gennaio al 2 febbraio 2020, presso la sala dell’Affresco del Castello di Vigevano. Orari 10,00 – 13,00 / 15,30 – 18,00

Lunedì 27 gennaio 2020, ore 9.30 a Vigevano in Piazza Martiri della Liberazione

Le sezioni ANED e ANPI di Vigevano con il patrocinio del Comune tornano a posizionare le pietre di inciampo in memoria dei deportati vigevanesi dopo quelle di Anna Botto e Teresio Olivelli del 2018 posate rispettivamente in via del Popolo davanti alla casa della maestra e all’entrata del Liceo Cairoli dove aveva studiato Teresio Olivelli,dopo la pausa di pose su Vigevano del 2019 per l’impegno preso dalle Sezioni Vigevanesi per ricordare i due scioperanti Lomellini di Cilavegna e Gravellona deportati per aver scioperato per i diritti.
Le pietre di inciampo per non dimenticare posizionate in Piazza Martiri della Liberazione il 27 gennaio 2020 saranno dedicate a due giovani ribelli che non si sono piegati alla volontà fascista abbracciando la lotta partigiana.
Bonafin Santino di 17 anni e Testori Ermes di 20 anni.

BONAFIN Santino
nato a Lendinara (RO) l’1.7.1927, morto ad Ansfelden (presso Linz).
Garzone di panettiere residente a Vigevano. Arrestato durante un rastrellamento il 1° settembre 1944, avvenuto in una località dei boschi del Ticino, dove viveva con i familiari e dove si nascondevano molti sbandati ed ex-prigionieri inglesi.
È deportato a Mauthausen con il trasporto n. 104, partito da Bolzano il 20 novembre 1944 e arrivato al campo il 21 novembre.
Gli viene assegnato il numero di matricola 110393.
Nel registro anagrafico dei morti del comune di Vigevano del 1952 è riportata una cancellazione per morte, che si dichiara avvenuta in Austria al sotto campo di Ansfelden, il 24.5.1945 quindi appena dopo la liberazione.
Gli è stata riconosciuta l’appartenenza alla 169° brigata “G. Leoni”.

TESTORI Ermes
nato a Vigevano il 29 agosto 1924, morto a Zwickau (Flossenbürg ).
Operaio calzaturiero, renitente al bando Graziani, viene arrestato a Vigevano per diserzione il 18 febbraio 1944. Dapprima tradotto al carcere San Vittore di Milano, dove risulta presente il 13 maggio col numero di matricola 327MC (camerata 20 raggio III) indicato come panettiere.
Qui rimane fino al 21 giugno, quando parte con altre 9 persone per Verona, viene poi deportato al campo di Flossenbürg, dove gli viene assegnato il n. di matricola 29290. Muore nel sottocampo di Zwickau il 21 marzo 1945.
Questo campo, secondo padre Giannantonio Agosti, pure lui deportato, “creato esclusivamente per accogliere operai internati addetti all’Auto-Union, era molto ristretto e consisteva in 5 sole baracche, più l’infermeria, le abitazioni delle SS e i servizi. Come per ogni altro campo, una rete di filo spinato lo cingeva e la strada stessa che lo univa allo stabilimento era fiancheggiata da altri reticolati”.

Le Pietre d’inciampo (in tedesco Stolpersteine) sono un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbano e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti,vengono posizionate generalmente nel posto in cui sono stati catturati o dove vivevano,quest’anno i ricordati essendo stati catturati in rastrellamenti e vivevano in non ben identificati luoghi campestri abbiamo scelto di posizionarle in uno dei siti più significativi della memoria della Resistenza,piazza Martiri della Liberazione sotto la lapide che ricorda i caduti

Si rinnova così l’impegno del Comitato per le “pietre d’Inciampo” –
Vigevano così raggiunge il totale di quattro Pietre d’inciampo posate in città per ricordare altrettanti cittadini vigevanesi deportati nei campi di concentramento e sterminio nazisti, dai quali non fecero ritorno e con la Lomellina il numero di nove
L’incontro è pubblico e quindi aperto alla cittadinanza tutta ed è prevista la partecipazione dei familiari delle persone alle quali quest’anno saranno intitolatele 2 nuove Pietre d’Inciampo.