Bombardamenti a Vigevano

Bombardamenti e mitragliamenti su Vigevano (1)

La rilevanza di Vigevano come possibile obiettivo di bombardamenti e mitragliamenti derivava, in primo luogo, dalla posizione strategica del suo ponte sul fiume Ticino, perché costituiva una via di collegamento fondamentale tra Milano e Il basso Piemonte e la Liguria; poi, va, ricordato come, nel corso del’44, l’esercito germanico avesse trasformato Vigevano in un grosso centro di stoccaggio di vari generi di merci, dotando la città di grandi magazzini, dislocati in fabbriche e capannoni (Cascame, Gallo, Gianoli, Impero, ecc.) collegati con la stazione ferroviaria mediante autocarri militari spesso affidati a collaborazionisti locali; infine, occorre ricordare come molte fabbriche ed industrie fossero riconvertite nella produzione di prodotti utilizzati dall’esercito occupante.

Ecco l’elenco delle incursioni aeree su Vigevano fino alla fine del settembre 1944:

elenco bombardamenti-1

Tra l’estate e l’autunno si infittirono le incursioni aeree. Il 14 settembre, nel tardo pomeriggio, Sul ponte del Ticino, un treno passeggeri proveniente da Milano venne mitragliato e distrutto da aerei americani. I morti furono ventisette, tra cui diversi vigevanesi. Per quanto riguarda il treno distrutto dagli aerei americani, ho avuto ma testimonianza di prima mano da Adelina Baraldo (1), che viaggiava con la sorella Maria, rimasta uccisa: “come sempre si tornava da Milano dopo una giornata di lavoro. Il tempo era bello e il treno, lunghissimo, era occupato da almeno un migliaio di viaggiatori. Ad Abbiategrasso avemmo sentore di qualcosa di insolito: da troppo tempo eravamo fermi su un binario di sosta. Si sparse la voce che dovevamo lasciare transitare un convoglio militare carico di munizioni. Erano tempi in cui poteva accadere di tutto e, non appena ripartimmo per Vigevano, non ci preoccupammo oltre. A Cava Ticino, una stazioncina ora scomparsa, contrariamente al solito, il treno non si ferma, tra lo stupore di chi doveva scendere. Anzi, a velocità insolitamente sostenuta, arrancò verso il ponte sul Ticino. Corse voce che c’erano aerei nemici sopra di noi e un certo panico si diffuse tra i viaggiatori. Dal finestrino, qualcuno notò gli aerei volteggiare sopra il treno e, disgraziatamente per noi, tirò il segnale di allarme. II convoglio si bloccò al centro del ponte offrendosi tutto come bersaglio immobile alla mitraglia degli aerei che cominciarono a scendere in picchiata. In una confusione terribile lasciammo le carrozze. Ci fu chi saltò dal ponte del fiume sottostante, chi, a spintoni e calci, riuscì a raggiungere una delle due sponde del fiume e chi, sceso verso lo stradone, venne falciato dalle raffiche degli aerei che, nel loro tragico carosello di morte, scendevano proprio da quella parte. I corpi dei caduti e dei feriti erano sparsi per il treno e sul ponte. Fu una vera carneficina. Di mia sorella non ebbi più alcuna notizia. Affannosamente cercai, senza riuscirvi, di ritrovarla. Pensai che l’avrei rivista a casa, ignorando, fino a notte inoltrata, che era già stata condotta al cimitero priva di vita”.

II ponte stesso,fu preso di mira più volte dai bombardieri alleati, Subì infine la distruzione delle ultime quattro arcate verso la sponda milanese, rabberciate poi dai tedeschi con impalcature di legno. Il continuo susseguirsi dei bombardamenti e dei mitragliamenti aerei contribuì certo a esasperare la popolazione, favorendo Io sgretolamento delle istituzioni pseudo-socialiste varate dalla Repubblica di Salò, sempre più costretta, per tenersi in piedi, a ricorrere al pugno di ferro del potere militare nazista.

La città era stata frattanto scossa da un nuovo, più grave bombardamento aereo, il 1° dicembre, un violento bombardamento della stazione provocò danni agli impianti e distruzione di edifici civili, causando inoltre quattro morti e alcuni feriti tra la popolazione.

(1) Gino Zimonti: La Liberazione di Vigevano. Annali di Storia Pavese, Pavia 1982.

Tratto dall’Archivio storico del Comune di Vigevano, la relazione redatta dal Comandante dei Vigili Urbani riguardo il mitragliamento del 14 settembre 1944:

Città di Vigevano
15 settembre 1944

Oggetto: incursione aerea nemica

Verso le ore 18.30 circa del giorno 14 c. m., otto apparecchi nemici, dopo aver sorvolato la città a bassa quota, si portarono verso il Ticino dove hanno mitragliato in pieno il treno viaggiatori n. 1263 (?), che proveniente da Milano, si era fermato a metà del Ponte del Ticino. Incendiarono due vetture e un bagagliaio che andavano completamente distrutti.

Si lamentano 13 morti dal posto dal posto che vennero portati alla camera mortuaria del cimitero, 21 feriti gravi che vennero trasportati al Civico Ospedale di Vigevano. Altri 25 feriti vennero trasportati all’ospedale di Abbiategrasso.

Dei feriti ricoverati nel nostro ospedale 3 decedettero subito, 2 durante la notte e 1 questa mattina.

Dei ricoverati ad Abbiategrasso risulterebbero due deceduti.

Il comandante dei vigili urbani(Firma illeggibile)

Le fotografie relative ai funerali delle vittime del mitragliamento del 14 settembre 1944, conservate presso l’archivio storico del Comune di Vigevano

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