Con queste significative parole il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha suggellato l’incontro con il Presidente della Repubblica Slovena, Borut Pahor, avvenuto a Trieste lo scorso 13 luglio.“La storia non si cancella e le esperienze dolorose, sofferte dalle popolazioni di queste terre, non si dimenticano.Proprio per questa ragione il tempo presente e l’avvenire chiamano al senso di responsabilità, a compiere una scelta tra fare di quelle sofferenze patite, da una parte e dall’altra, l’unico oggetto dei nostri pensieri, coltivando risentimento e rancore, oppure, al contrario, farne patrimonio comune, nel ricordo e nel rispetto, sviluppando collaborazione, amicizia, condivisione del futuro.Al di qua e al di là della frontiera – il cui significato di separazione è ormai, per fortuna, superato per effetto della comune scelta di integrazione nell’Unione Europea – sloveni e italiani sono decisamente per la seconda strada, rivolta al futuro, in nome dei valori oggi comuni: libertà, democrazia, pace. Oggi, qui a Trieste – con la presenza dell’amico Presidente Borut Pahor -segniamo una tappa importante nel dialogo tra le culture che contrassegnano queste aree di confine e che rendono queste aree di confine preziose per la vita dell’Europa”. In questa giornata i due presidenti hanno seguito un protocollo di commemorazione condivisa di sprone a continuare la ricerca storica e di diffonderla a unica voce.Insomma una forte volontà di dialogo e comprensione per il dolore di tutte le parti vittime del nostro confine orientale espresse dal nostro Presidente, con la sincera volontà d rapporto con le varie parti del territorio, il tutto per dare una onesta storia delle tragiche conseguenze che si sono susseguite in quei luoghi.
E a Vigevano?
Il Consiglio Comunale di Vigevano ha contrapposto un’altra posizione e si è contraddistinto nel perseguire una via totalmente opposta, accettando di rimuovere dal dibattito una storia collettiva per sposarne una di parte che altro non è che propaganda politica volta a nascondere le colpe che hanno causato l’evolversi degli eventi.
“IN COMPLETA CONTRO TENDENZA AI DESIDERI DEI 2 PRESIDENTI”
Con voto unanime, è approvata la proposta di intitolare un luogo pubblico a Norma Cossetto. Dietro la pietas umana riguardo le tragiche vicende che hanno coinvolto la giovane istriana, di fatto è stata approvata una versione di deliberazione elaborata senza nessun definitivo rilievo storico ,tutt’oggi frutto di ricerca e studio degli storici, proprio da coloro che persistono a giustificare chi causò la Seconda Guerra Mondiale cominciando una guerra di occupazione sfociata in alcuni casi in pulizia etnica e le ideologie che la sostennero; da coloro che, in 75 anni, hanno fatto ben poco in termini di riconoscimento delle proprie responsabilità rispetto gli orrori di questa tragica guerra; da coloro che non hanno alcuno scrupolo a negare, a minimizzare o far risaltare le tragedie avvenute, secondo convenienza, allo scopo di dare una veste di rispettabilità al fascismo, al nazionalismo ed al razzismo.
Siamo rimasti molto rattristati ed indignati nell’ascoltare il livello e il contenuto del dibattito peraltro solo dell’opposizione in Consiglio Comunale, segnato da una chiara inconsapevolezza dei fatti.
Un consiglio comunale dovendo affrontare un tema importante della nostra storia aveva il dovere di consultare storici di ambo le parti organizzando/proponendo prima un riflessione/dibattito pubblico per poi decidere in serenità, in modo che le informazioni storiche purificassero e non farsi sopraffare da strumentali convenienze politiche di “una parte”.
Non facendolo hanno permesso e legittimato che una parte si ritagli un pezzetto da vicende ingarbugliate e di ogni pezzetto fa una sorta di parentesi: la responsabilità, il tutto condito da una lettura leggera dei mass-media o della propaganda politica ossessionata dalle riletture che possano legittimare un passato ampiamente condannato dalla storia.
E così la complessa vicenda del confine orientale”, come per esempio: l’invasione italiana della Jugoslavia; il razzismo fascista verso gli slavi; i crimini di guerra italiani in Jugoslavia. La repressione di un fascismo di confine intriso di nazionalismo violento, che lacerò, negandole addirittura, le minoranze slovena e croata, le quali, nei secoli, hanno sempre costituito, con quella italiana, le componenti essenziali di un’unica comunità plurilinguistica e multiculturale che fu sempre, e che avrebbe dovuto sempre essere, considerata come la ricchezza di un intero territorio.Scomparse dal dibattito le centomila persone che furono segregate in campi di internamento dal regime nazifascista, in cui morirono circa cinquemila persone, il caso del campo di concentramento dell’isola di Rab è emblematico. Tutto scomparso dal dibattito riducendolo a comprimario errore di percorso
E’ necessario riportare il dibattito sulla storia e ristabilire una onesta riflessione sugli argomenti trattati e per questo che chiediamo alle Istituzioni comunali di organizzare due incontri, con storici illustri che hanno approfondito da tempo la materia, di ambo le parti:
– Il primo sulle vicende del confine orientale.
– Il secondo sullo stupro come arma di guerra.
Il tutto per raccogliere e confrontare le diverse posizioni e purificarsi delle convenienze politiche affidandosi alla storia.
Abbiamo anche due riflessioni di carattere generale assistendo al procedere del dibattito parlamentare che vorremmo condividere con la cittadinanza:
La prima l’abbiamo espressa in questo comunicato riguarda la mozione per l’intitolazione di un luogo pubblico a Norma Cossetto. Ma pare che non ci si voglia fermare qui nel perseguire le voglie di una parte di maggioranza di riportare le lancette dell’orologio indietro nel tempo promuovendo prassi antistoriche del nazionalismo del ventennio. La richiesta su “l’utilizzo esclusivo della lingua italiana negli atti della pubblica amministrazione” ne sono un segno esplicito e ci preoccupa un eventuale proseguo. Queste proposte provengono da direttive e a testi preconfezionati dalla segreteria di partito di appartenenza per un disegno ben preciso a livello nazionale, Non dobbiamo certo ricordare che essendo eletti in consiglio comunale per interessarsi delle criticità che assillano TUTTI i cittadini e non solo una parte e avendo come spirito guida la Costituzione nata dalla resistenza e approvata a tutti i partecipanti della assemblea si imporrebbe l’ascolto anche di chi si è imposto tramite istituzioni e associazioni ,di ricordare i partigiani come combattenti per la libertà e la democrazia partecipando attivamente a ricostruire un paese distrutto dalla guerra è avvilente pensare che chi è chiamato a rappresentare i cittadini sia più interessato obbedire agli ordini di partito sul revisionismo storico di parte, piuttosto che confrontarsi con i cittadini ed agire nel loro interesse per migliorare la città.
La seconda riflessione riguarda la qualità dei contenuti sostenuti durante la discussione, peraltro a unica voce di approvazione della minoranza che si pensava non certo interessata al disegno revisionista della proponente.Il Consiglio Comunale è chiamato ad importante ruolo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo, che riguardano ed incidono sul benessere della cittadinanza, sullo sviluppo economico locale, sulla programmazione urbanistica e la tutela del territorio, sono decisioni che condizionano in concreto la vita dei Vigevanesi. Ebbene ci permettiamo di auspicare, in ogni occasione, ma in particolare, quando saranno messe in discussione rilevanti questioni, di poter ascoltare dai nostri rappresentanti interventi appassionati che rilevino un adeguato livello di preparazione, conoscenza del tema che porta alla competenza e questo lo possono fare ascoltando la voce delle associazioni che esprimono e divulgano le tesi degli storici e anche della cittadinanza attiva che con tecnica e passione disinteressati operano su temi specifici.Questo li aiuterebbe nel mettere in primo piano il bene comune spogliandosi dalle mere convenienze di partito.
Vorremmo che questa triste pagina non sia ripetuta su tutti gli altri temi che sviluppa il Consiglio Comunale
ANPI Sezione Vigevano
Il Presidente
Salvatore Marrano